SANTA FIORA , grande vecchia stampa colorata a mano

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Venditore: robivecchi ✉️ (125) 100%, Luogo in cui si trova l'oggetto: Umbria, IT, Spedizione verso: WORLDWIDE, Numero oggetto: 314765006536 SANTA FIORA , grande vecchia stampa colorata a mano. Ove il cliente ottenga una forte riduzione sul prezzo originario, dato il costo alto del cartoncino ,il venditore non fornirà il passepartout.  Template design by TapikaStore eBay Store Listing Designer London United Kingdom

robivecchi                                                                  

                                                             SANTA FIORA     

Grande vecchia stampa, misura  cm. 53,5X35. La vignetta è circa cm. 34x23.   Colorata a mano con tempera/acquarello.  Belle  condizioni, controllare attentamente le immagini. Su cartoncino, retro bianco. 

 La stampa è grande e non sta tutta nel mio scanner, rimangono fuori i bordi.

Firmata  dall'artista che ha colorato la stampa.

  

Santa Fiora

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Santa Fiora comune
Localizzazione
Stato   Italia
Regione  Toscana
Provincia Grosseto
Amministrazione
Sindaco Federico Balocchi (Progetto Santa Fiora ) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate 42°49′55″N  11°35′07″E Coordinate : 42°49′55″N  11°35′07″E  (Mappa )
Altitudine 687 m  s.l.m.
Superficie 63,45 km²
Abitanti 2 445[4]  (30-6-2022)
Densità 38,53 ab./km²
Frazioni Bagnolo , Bagnore , Marroneto , Selva [1]
Comuni confinantiAbbadia San Salvatore  (SI), Arcidosso , Castel del Piano , Castell'Azzara , Piancastagnaio  (SI), Roccalbegna , Semproniano
Altre informazioni
Cod. postale 58037
Prefisso 0564
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 053022
Cod. catastale I187
Targa GR
Cl. sismica zona 2 (sismicità media) [5]
Cl. climatica zona E, 2 269 GG [6]
Nome abitanti santafiorese, santafioresi[2] ; o ciacciai [3]
Patrono santa Flora  e santa Lucilla
Giorno festivo 29 luglio
Cartografia
Santa Fiora
Posizione del comune di Santa Fiora all'interno della provincia di Grosseto
Sito istituzionale

Santa Fiora  è un comune italiano  di 2 445 abitanti[4]  della provincia di Grosseto  in Toscana . Fa parte dei borghi più belli d'Italia .

Indice

  • 1 Geografia fisica
    • 1.1 Territorio
    • 1.2 Clima
  • 2 Storia
    • 2.1 Simboli
  • 3 Monumenti e luoghi d'interesse
    • 3.1 Architetture religiose
      • 3.1.1 Chiese parrocchiali
      • 3.1.2 Chiese minori
      • 3.1.3 Cappelle
      • 3.1.4 Altri edifici sacri
    • 3.2 Architetture civili
      • 3.2.1 Palazzi
      • 3.2.2 Altri edifici civili
    • 3.3 Architetture militari
    • 3.4 Altro
    • 3.5 Aree naturali
  • 4 Società
    • 4.1 Evoluzione demografica
    • 4.2 Distribuzione degli abitanti
    • 4.3 Etnie e minoranze straniere
    • 4.4 Tradizioni e folclore
  • 5 Cultura
    • 5.1 Istruzione
      • 5.1.1 Musei
  • 6 Geografia antropica
    • 6.1 Suddivisioni storiche
    • 6.2 Frazioni
  • 7 Infrastrutture e trasporti
  • 8 Amministrazione
    • 8.1 Gemellaggi
  • 9 Sport
  • 10 Note
  • 11 Bibliografia
  • 12 Voci correlate
  • 13 Altri progetti
  • 14 Collegamenti esterni

Geografia fisica [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Territorio [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Il territorio comunale si estende per quasi 63 km² nell'area del Monte Amiata , sviluppandosi tra quote collinari e montuose. Confina a nord con il comune di Castel del Piano , a est con i comuni di Abbadia San Salvatore  e Piancastagnaio  in provincia di Siena , a sud-est con il comune di Castell'Azzara , a sud con il comune di Semproniano , a sud-ovest con il comune di Roccalbegna  e a nord-ovest con il comune di Arcidosso .

Per le elevate qualità turistiche, ambientali e storico-culturali dal 2015 è stata riconosciuta al Comune di Santa Fiora la Bandiera Arancione del Touring Club italiano.

La località è stata l'epicentro di due terremoti : il 17 dicembre 1902 l'evento sismico raggiunse la magnitudo  5,03 della Scala Richter  e il VI-VII grado della Scala Mercalli , mentre il 12 febbraio 1905 l'evento fu meno forte, facendo segnare la magnitudo 4.83 della Scala Richter e il VI grado della Scala Mercalli.[7]

  • Classificazione sismica : zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003

Clima [ modifica  |  modifica wikitesto ]

I 2269 gradi giorno  che si registrano nel centro di Santa Fiora includono il territorio comunale in zona E , consentendo l'accensione degli impianti di riscaldamento nel periodo 15 ottobre-15 aprile per un massimo di 14 ore giornaliere.

In base ai dati medi disponibili per il trentennio 1951 -1980  per l'unica stazione meteorologica situata all'interno del territorio comunale e di seguito riportati nella tabella[8] , la temperatura  media annua si aggira sui +12,1 °C ai 687 metri s.l.m. di Santa Fiora, mentre le precipitazioni medie annue risultano abbondanti con 1.469 mm per la medesima località, valori non dissimili alle zone circostanti per la presenza del massiccio montuoso del Monte Amiata che tende a causare effetto stau , oltre ad incrementare l'attività temporalesca termoconvettiva durante i mesi più caldi.

Località altitudine temperatura media annua precipitazioni medie annue media di riferimento
Santa Fiora 687 metri s.l.m. 12,1 °C 1.469 mm 1951-1980
  • Classificazione climatica : zona E, 2269 GG
  • Diffusività atmosferica : media, Ibimet CNR 2002

Storia [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Santa Fiora, veduta della peschiera e del terziere di Montecatino

Citata per la prima volta in un documento dell'anno 890 , Santa Fiora è ricordata come villa con oltre cento poderi nel 1082 e come castello nel 1141, detto di Santa Flore . Dominio storico dei conti Aldobrandeschi , fu sede della contea  assegnata nel 1274 a Ildebrandino , figlio di Bonifacio , quando il territorio aldobrandesco fu diviso nei due rami di Santa Fiora e Sovana : l'area della contea di Santa Fiora comprendeva anche i territori di Arcidosso , Castel del Piano , Roccastrada , Castiglione d'Orcia , Semproniano  e Selvena . Nel corso del XIII secolo, Santa Fiora divenne uno dei centri più importanti della Toscana meridionale, fulcro della resistenza ghibellina  al governo di Siena , arrivando a mettersi in opposizione ad Abbadia San Salvatore, che ormai da secoli dominava l'area del Monte Amiata. La località è citata da Dante  nel VI canto  del Purgatorio  proprio per la sua appartenenza ghibellina («e vedrai Santafior com'è oscura»). Nel corso del XIV secolo, la città iniziò a cadere sotto l'influsso di Siena, perdendo i castelli di Arcidosso e Castel del Piano, conquistati da Guidoriccio da Fogliano  nel 1331, e finendo occupata dai senesi negli anni tra il 1380 e il 1384, anni in cui si assisté alla distruzione dei palazzi comitali ed alla costruzione di una nuova rocca. Alla fine del XIV secolo la contea, fortemente indebolita, rimaneva in possesso solo dei castelli di Santa Fiora, Castell'Azzara e Scansano .

Con la fine degli Aldobrandeschi, alla metà del XV secolo  il territorio della contea passò alla famiglia Sforza  in virtù del matrimonio tra Cecilia Aldobrandeschi , figlia dell'ultimo conte della casata, Guido , e Bosio Sforza , nato a Montegiovi  da Muzio Sforza  e Antonia Salimbeni . Il figlio di Bosio, Guido Sforza , governò la contea tentando di riportare Santa Fiora agli antichi fasti: arricchì la città con opere d'arte, come le terrecotte di Andrea della Robbia  della pieve delle Sante Flora e Lucilla ; fece costruire palazzi nobiliari e opere pubbliche come la Peschiera; ospitò più volte papa Pio II Piccolomini  legando rapporti con il papato (sposò anche la nipote di Alessandro Farnese , futuro Paolo III); difese Santa Fiora dal tentativo di invasione delle truppe del duca Valentino Borgia ; entrò inoltre nella leggenda e nel folclore locale per aver ucciso un "drago" che infestava quei territori, il cui teschio è conservato nel convento della Selva .

Nel corso degli anni gli Sforza, dal XVII secolo uniti con i Cesarini , interessati più ai legami con Roma  che all'antica capitale della contea, lasciarono Santa Fiora nelle mani di alcuni vicari, tra i quali sono da ricordare soprattutto i Luciani e i Menichetti, poi nel XIX secolo Ricci Menichetti , infeudati di Castell'Azzara . Infine, nel 1624, la contea fu annessa al Granducato di Toscana . Santa Fiora conobbe una certa ripresa economica tra il XIX e il XX secolo, quando si affermò importante centro minerario per l'escavazione del cinabro , venendo raggiunta da numerosi lavoratori da ogni parte della Toscana.[9]

Simboli [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Lo stemma di Santa Fiora è costituito da uno scudo sannitico  di colore verde e rosso su cui sono raffigurate le sante Flora e Lucilla che sostengono insieme un anello dorato. Lo stemma ha la seguente blasonatura  ufficiale: «Partito di verde e di rosso alle immagini delle sante Flora e Lucilla poste su una campagna di verde, sostenenti una, con la mano sinistra, l'altra con la destra, un anello gemmato d'oro».

Monumenti e luoghi d'interesse [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Piazza Garibaldi con parziale veduta del Palazzo Sforza Cesarini .

Architetture religiose [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Chiese parrocchiali [ modifica  |  modifica wikitesto ]

  • Pieve delle Sante Flora e Lucilla , situata in piazza Arcipretura, nel terziere di Castello, risale al 1142  (il Pecci e il Battisti datano la prima edificazione addirittura all'860), fu successivamente ampliata nel XV secolo, con l'aggiunta della cappella Sforza, e in quello successivo con la trasformazione della cappella Sforza nel cappellone del Santissimo Sacramento. Sulla facciata al di sotto del rosone è collocato lo scudo araldico con gli stemmi di Mario I Sforza, conte di Santa Fiora (figlio di Costanza Farnese, figlia naturale del papa Paolo III) e di Fulvia Conti dei conti di Segni e di Valdimontone, che avevano contratto matrimonio nel 1548. Nel 1792 furono aggiunte le navate laterali e sulla facciata venne spostato il portale cinquecentesco del cappellone del Santissimo Sacramento. Tra il 1930 e il 1940 sono stati effettuati dei lavori di restauro. La facciata è decorata con un rosone in travertino con raggiera a otto colonnine. All'interno, sono conservate numerose opere d'arte, come le robbiane , terrecotte rinascimentali dell'artista Andrea della Robbia , eseguite tra il 1464  e il 1490 : tra le principali si ricordano un Battesimo di Cristo  davanti al fonte battesimale; l'Ultima cena, la resurrezione e l'ascensione di Cristo  sul pulpito; una pala con la Madonna della Cintola fra i santi Fiora, Tommaso, Francesco e Giorgio ; il tabernacolo con l'Eterno Padre in gloria fra i cherubini e angeli adoranti ; il Crocifisso detto di San Biagio , nella parete di destra e originariamente collocato presso il cimitero; la pala d'altare strutturata a trittico con al centro l'Incoronazione della Vergine  e ai lati san Francesco stimmatizzato e san Girolamo penitente .[10]  La parrocchia delle Sante Flora e Lucilla conta circa 1530 abitanti.[11]
  • Chiesa del Santissimo Nome di Maria, chiesa parrocchiale della frazione del Bagnolo , è stata eretta per volere di Leopoldo I di Toscana  nel 1792  e ristrutturata negli anni tra il 1963 e il 1964. Nel 1992 è stato aggiunto il portale in bronzo.[12]  La parrocchia del Bagnolo conta circa 780 abitanti.[13]
  • Chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore, situata nella frazione delle Bagnore , eretta in parrocchia nel 1956, è stata progettata da Ernesto Ganelli . La costruzione fu completata soltanto nel 1985 . Si presenta a croce latina, in uno stile neoromanico , con la facciata decorata da un rosone in pietra e un portico con gradinata.[14]  La parrocchia delle Bagnore conta circa 460 abitanti.[15]
  • Chiesa di Santo Stefano protomartire e Convento della Santissima Trinità : sono situati presso la frazione della Selva  e legati alla leggenda di un drago che terrorizzò questi territori nel XV secolo. All'interno del convento è situata ancora oggi la parte superiore del cranio del mostro, quasi sicuramente identificabile come appartenente ad un coccodrillo . Il convento è stato costruito nel 1488  per volere di Guido Sforza e conserva numerose opere artistiche di pregio: la pala della Trinità  cinquecentesca, di esecuzione robbiana; il dipinto settecentesco del Bambino Gesù con i santi Antonio da Padova, Buonaventura da Bagnoregio, Lodovico da Tolosa, Leonardo da Porto Maurizio e Bernardino da Massa Marittima ; la tela con san Francesco in gloria con le sante Chiara ed Elisabetta d'Ungheria ; una pala d'altare del 1744 con l'Immacolata Concezione e i santi Giuseppe e Antonio abate ; infine la monumentale tavola di Girolamo di Benvenuto  che raffigura l'Assunzione della Vergine con i santi Girolamo e Francesco .[16]  Affiancata al convento si trova la seicentesca chiesa di Santo Stefano protomartire, ristrutturata nel 1933  in stile neoromanico. La parrocchia della Selva conta circa 290 abitanti.[17]

Chiese minori [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Chiesa della Madonna delle Nevi La chiesa di Sant'Agostino
  • Chiesa di San Giuseppe, situata sul lato nord-orientale di piazza Garibaldi, nel terziere di Castello, è stata edificata nel 1872 , data posta sulla facciata. Sul fianco si eleva il campanile.[18]
  • Chiesa del Suffragio , chiamata anche della Misericordia, è situata in piazza Carducci, nel terziere di Castello, ed è stata costruita tra il 1716  e il 1726 . Sul coro ligneo coevo è posta una tela raffigurante la Madonna e il Cristo in gloria con i santi Gregorio, Nicola da Tolentino e Girolamo .[19]
  • Chiesa di Sant'Agostino , situata nel terziere di Borgo, ne fu iniziata la costruzione nel 1309  e assunse l'aspetto attuale nel 1681 . Sul fianco destro è addossato il campanile del XIV secolo, mentre all'interno sono conservati un grande crocifisso ligneo trecentesco ed un trittico in olio su tela del XVI secolo, attribuito a Iacopo Picchiarotti, raffigurante la Madonna col Bambino in trono con i santi Paolo e Agostino  (a destra), i santi Pietro e Michele arcangelo  (a sinistra) e un frate agostiniano in adorazione  (in basso).[20]
  • Chiesa di Santa Chiara  e convento delle Clarisse: situati in via delle Monache, nel terziere di Borgo, il convento risale al XVII secolo ed è stato soppresso una prima volta nel 1770, poi definitivamente nel 1992. La chiesa è stata consacrata nel 1705  e presenta facciata a capanna con lesene laterali e portale con timpano triangolare. All'interno è conservato un crocifisso ligneo venerato dalle popolazioni locali, tanto che il luogo è stato riconosciuto come santuario l'11 ottobre 2003.[21]
  • Chiesa di Sant'Antonio, situata nel terziere di Borgo nell'omonima piazzetta, risale al XVI secolo e oggi ne rimane soltanto la facciata in pietra con portale architravato sovrastato da timpano  triangolare, dopo essere stato distrutto nei primi del XIX secolo.[22]
  • Chiesa della Madonna delle Nevi , detta anche della Pescina, è situata nel terziere di Montecatino ed è incassata nel muro di cinta della Peschiera di Santa Fiora. La particolarità di questa chiesa è quella di sorgere nel punto in cui sono situate le sorgenti del fiume Fiora , visibili sotto il pavimento in vetro dell'edificio. Costruita prima del 1640  nel luogo dove era posto un tabernacolo con l'immagine della Vergine, conserva all'interno alcuni interessanti affreschi sovrapposti, portati alla luce da recenti restauri, attribuibili al pittore Francesco Nasini . Sulla facciata è stata collocata sotto l'oculo una robbiana raffigurante le sante Flora e Lucilla.[23]
  • Chiesa di San Rocco , piccolo edificio di culto situato fuori dal centro storico del paese, lungo la strada che porta a Marroneto , è stato costruito nel 1529  e presenta una facciata a capanna con portale con trabeazione a triglifi, metope e timpano triangolare, sovrastato da un oculo.[22]
  • Chiesa della Madonna del Rosario, situata al Bagnolo , è stata costruita nel 1702  e ristrutturata nel 1862. Conserva nel campanile la più piccola delle campane dell'antico convento di Sant'Agostino, franato nel 1310 e trasferito quindi a Santa Fiora.[24]
  • Chiesina delle Bagnore , antica chiesetta del nucleo storico, nei cui pressi il 18 agosto 1878 morì Davide Lazzaretti , ferito a morte dai carabinieri di Arcidosso.[25]

Cappelle [ modifica  |  modifica wikitesto ]

  • Cappella di San Bastiano, situata in un castagneto tra il paese e le Bagnore , risale al XVII secolo ed è realizzata in sasso peperino. In quanto attualmente inserita in una proprietà privata, non risulta visitabile.[26]
  • Cappella della Madonna Addolorata, situata nella frazione della Selva  e comunemente conosciuta come la chiesina, è stata costruita nel 1828  e consacrata nel 1833 . È spesso utilizzata come chiesa parrocchiale per la sua posizione centrale (sebbene la sede sia alla chiesa di Santo Stefano).[27]

Altri edifici sacri [ modifica  |  modifica wikitesto ]

  • Cimitero monumentale di Santa Fiora, situato nella parte sopra il paese, lungo la provinciale che porta ad Arcidosso, ospita al suo interno personalità locali: il profeta Davide Lazzaretti , il politico ed ex partigiano Fernando Di Giulio , il cardinale Valerio Valeri , padre Ernesto Balducci . All'interno sono situati una chiesina, il monumento funebre di Ernesto Balducci ed il gruppo scultoreo che ricorda l'eccidio dei minatori di Niccioleta  del 14 giugno 1944, anch'essi qui sepolti.[28]
  • Convento di San Michele arcangelo, situato nel terziere di Borgo adiacente alla chiesa di Sant'Agostino , era un antico convento agostiniano oggi soppresso (1790), qui spostato nel 1311 dal Bagnolo , dove era situato originariamente. Ancora è visibile il portale con decorazioni nell'architrave.[29]
  • Sinagoga di Santa Fiora, antico luogo di culto della comunità ebraica  di Santa Fiora tra il XVI e il XVIII secolo, ne rimangono oggi pochissime tracce. L'area oggi chiamata proprio piazza del Ghetto, nel terziere di Borgo, apparentemente una piazza anonima, era il luogo dove questa comunità viveva e aveva la possibilità di praticare il culto (tramite la concessione di una particolare Carta dei privilegi).[30]

Architetture civili [ modifica  |  modifica wikitesto ]

Palazzi [ modifica  |  modifica wikitesto ]

  • Palazzo Pretorio, situato in piazza Garibaldi, adiacente al palazzo Sforza, è stato per anni sede dell'amministrazione comunale. Una lapide posta sull'edificio ricorda la visita del cardinale Borromeo. Nel dopoguerra è stata realizzata la fonte dei serpi, in luogo dove era situata una lapide con i risultati del plebiscito per l'annessione al Regno d'Italia , distrutta dai tedeschi in ritirata.[31]
  • Palazzo Sforza Cesarini , situato in piazza Garibaldi, è stato costruito nel 1575  sulle preesistenti strutture fortificate della rocca. Ospita la sede dell'amministrazione comunale e il museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata . Al primo piano è situata una cappellina privata con resti di decorazioni a fresco, mentre durante i lavori per la sistemazione della sede municipale sono riemersi due cicli di affreschi di scuola romana della fine del XVI secolo: quelli maggiormente visibili ed interpretabili sono quelli raffiguranti le ore del giorno  e le quattro stagioni . Il palazzo ha inglobato anche un alto torrione in pietra a filarotto, già sede delle carceri, con cinque finestre rettangolari con inferriata sul retro, in via della Roccaccia. Sul fianco sinistro sporge invece la torre dell'Orologio, a pianta quadrata con base a scarpa, addossata su un edificio adiacente al palazzo pretorio.[32]
  • Palazzo Luciani, detto Palazzo degli Affittuari, situato in via del Diacceto nelle adiacenze del Palazzo Sforza Cesarini, era proprietà della famiglia Luciani, vicari degli Sforza . Presso il palazzo è situato un ampio giardino arricchito da sculture.[33]
  • Palazzo delle Scuole, imponente edificio monumentale, realizzato alla fine del XIX secolo in peperino , dove si apre il parco della Rimembranza.[34]

Altri edifici civili [ modifica  |  modifica wikitesto ]

  • Peschiera, situata nel terziere di Montecatino, sorge attorno alle sorgenti del fiume Fiora . Cinta da un muro in trachite , fu voluta dagli Sforza nel XVI secolo, che qui realizzarono un parco-giardino. Le ultime ristrutturazioni furono effettuate da Lorenzo Sforza Cesarini nel 1851. L'accesso al parco, costituito da pini, cipressi, tigli, castagni, lecci, cedri e magnolie, avviene da un piccolo edificio con loggiato a tre archi.[22]  Dalla peschiera le acque del Fiora defluiscono in una vasca posta all'esterno del muro di cinta, sormontata da due delfini con il tridente, utilizzata un tempo come abbeveratoio e poi come lavatoio pubblico.[35]
  • Centrale geotermica Bagnore 3, situata tra la riserva naturale del Monte Labbro , il poggio di Merigar West  e la vetta del Monte Amiata , realizzata tra il 1998 e il 2001 su progetto di Stefano Boeri  e su commissione dell'Enel . Si presenta come un'imponente opera di architettura contemporanea che si staglia in armonia con il paesaggio circostante, diventando un landmark dell'intera zona.[36] ....

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