LARGO ALL' AVANGUARDIA 50 ANNI DI ROCK A BOLOGNA sonic press 2011 PRIMA EDIZIONE

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gianni gherardi - lucio mazzi - pierfrancesco pacoda - michele pompei - andrea tinti - angela zocco

LARGO ALL' AVANGUARDIA

la straordinaria storia di 50 anni di musica rock a Bologna

PRIMA EDIZIONE 2011

a cura di Oderso Rubini

 

LA MONUMENTALE ED IMPRESCINDIBILE BIBBIA DI ODERSO SULLA ACCLAMATA E FAMIGERATA SCUOLA ROCK BOLOGNESE: GENESI, PERCORSI, ETICA, SEMANTICA, INFLUSSI, EREDITA', ENTUSIASMI, ESUBERANZE, INQUIETUDINI, UTOPIE, PRIMATI, PRODEZZE E MISFATTI IN UN IMPONENTE ED AVVINCENTE DOSSIER CON TUTTA LA MEMORIA STORICA DOCUMENTALE E FOTOGRAFICA SULL' INFINITA' DI BAND ED ARTISTI CHE IN 50 ANNI SI SONO AVVICENDATI SUGLI SCENARI DELLA MUSICA E DELLA CULTURA PETRONIANA E NAZIONALE

  Sembra quasi banale dirlo, ma il rock sin dalle sue origini ha fatto parte in modo naturale della vita musicale di Bologna, e proprio perchè l’assunto “il Rock è un pensiero autonomo e il desiderio di fare della propria vita qualcosa che sta dentro le proprie passioni”, si coniuga in maniera quasi speculare con l’humus di questa città, era necessario rendere merito con questo libro alle tantissime persone, ‘indigene’ e non, che l’hanno attraversata nel corso del tempo, donando sicuramente qualcosa di loro stessi ma al contempo assimilando un impagabile atteggiamento verso la vita. E oggi che Bologna, assieme a Glagow, Siviglia e Gent, è città della musica UNESCO, e che grazie alle nuove tecnologie la città non è più solamente ‘la nostra città’, ma è diventata il mondo, raccontarne la storia significa sedimentarne la memoria e in qualche modo amplificare questo spirito innovativo che ci ha sempre caratterizzato .   Dagli Skiantos a i Saluti da Saturno, da The Meteors con un giovane Gianni Morandi a gli Stato sociale, il capoluogo emiliano al centro della scena musicale in un volume straordinario ricco di foto, informazioni e curiosità sulla musica "del diavolo"     SONIC PRESS collana MUSIC, Sonicrocket srl, PRIMA EDIZIONE , 2011, brossurato / softcovered, copertina con bandelle laterali, 432 pagine, bianco e nero , formato cm. 20 x 26,2.

CONDIZIONI OTTIME

LEGENDA STATO DI CONSERVAZIONE

condizioni ECCELLENTI (o anche EDICOLA e/o MAGAZZINO) = si intende un oggetto nuovo e perfetto oppure usato senza difetti e praticamente ancora come nuovo, tenendone per quest’ultimo caso in conto ovviamente la datazione ; corrisponde a un range di grading internazionale compreso tra 8,5 e 9,8 (non assegniamo punteggi superiori a 9,8 perchè trattasi di tipi ideali a ns avviso più teorici e scolastici che reali e concreti, ogni manufatto umano in natura ha una percentuale insita e congenita seppur infinitesimale di imperfezione)

condizioni OTTIME = oggetto nuovo (o talora anche usato ma maneggiato e conservato con molta cura) in cui non si riscontra alcun difetto rilevante e degno di nota, tutt’al più qualche minimo segno di lettura o di uso ; corrisponde a un range di grading internazionale compreso tra 7 e 8,5

condizioni BUONISSIME = oggetto usato (ed in taluni casi anche fondo di magazzino soggetto a piccole usure del tempo) con lievi imperfezioni e difetti poco vistosi, generalmente molto marginali ed appena percepibili ; corrisponde a un range di grading internazionale compreso tra 5,5 e 7

condizioni MOLTO BUONE = oggetto usato con imperfezioni vistose e difetti abbastanza spiccati, pur se non completamente invalidanti (generalmente specificati nel dettaglio alla voce CONDIZIONI nella parte inferiore della descrizione di ogni singolo oggetto); corrisponde a un range di grading internazionale compreso tra 4 e 5,5

condizioni PIU’ CHE BUONE / MEDIOCRI = oggetto usato con imperfezioni e difetti evidenti, smaccati, madornali ed invalidanti, assolutamente non collezionabile tuttavia idoneo per la semplice lettura o documentazione ; corrisponde a un range di grading internazionale inferiore a 4

per eventuali ulteriori dettagli aggiuntivi e specifici si prega di fare sempre riferimento alla voce CONDIZIONI nella parte inferiore della descrizione di ogni singolo oggetto

L’innovazione, la forza e l’energia che la alimentano, il fermento palpitante che ci spinge ad allargare i confini della nostra conoscenza, a sperimentare, a ricercare, ad affacciarci oltre i panorami dell’ordinario, hanno in sé una carica propulsiva e vitale inarrestabile. Il poderoso volume in questione, curato da Oderso Rubini, è la prova tangibile del brulicante sottosuolo che da sempre ha caratterizzato l’affermazione di mode e fenomeni giovanili di massa. Ci aiuta a leggere gli avvenimenti con la consapevolezza di poter allargare l’orizzonte percettivo anche a ciò che accadeva nei coni d’ombra, andando ad individuare uno spazio d’azione molto più vasto e varieg ato e, soprattutto, altrettanto determinante e influente nell’ evoluzione storica dei nostri costumi e della nostra cultura. In questo senso è incontestabile attribuire alla scena bolognese degli ultimi decenni un ruolo di rilievo speciale nel saper scovare e anticipare le tendenze musicali che caratterizzeranno il panorama rock italiano. Ma la meravigliosa scoperta che questo libro corale ci aiuta a compiere non è solo di rivalutazione delle nostre origini, di messa a fuoco spazio-temporale, di nascita ed evoluzione di una precisa fenomenologia musicale.

 

E’ soprattutto un partecipato tributo e un entusiasmante ricomposizione di storie di vita, una celebrazione partecipata di scorci di esistenze spese a dare concretezza a sogni e ambizioni, a speranze e passioni. Lo mette in luce nell’acuta e sapida prefazione anche Federico Guglielmi. In questo modo Piazza Maggiore diventa metafora e crocevia di passaggi epocali, depositaria di entusiasmi sempre costruttivi e sempre lungimiranti. Ognuno di noi tra le righe di queste pagine può ritrovare un ricordo, un’associazione mentale, un impeto di euforia nel rivivere episodi piacevoli legati alla propria esistenza, magari ricordi sbiaditi da poter riaccendere. Le nuove generazioni invece potranno inorgoglirsi di tanto fiero e ardito serbatoio di idee che ci ha contraddistinto. E tutto questo ci fa capire come in fondo noi siamo sempre i protagonisti diretti del mondo che viviamo, che non esistono paradigmi a cui conformarsi, realtà immobili che non si possono cambiare. Tutto può essere fatto nostro e plasmarsi con la nostra personale impronta. 

Nella musica tutto questo ha valore amplificato, essa ed altre forme d’arte incarnano per eccellenza la dinamicità dell’espressione umana, il fluire ininterrotto di emotività e pulsante creatività che traccia la strada del progresso più autentico. Gianni Gherardi, Lucio Mazzi, Pierfrancesco Pacoda, Michele Pompei, Andrea Tinti e Angela Zocco ci raccontano, decade dopo decade, i gruppi e i protagonisti che si sono imposti: per talento, per originalità, per capacità innovativa e creativa. Particolare risalto viene poi dato agli ambienti, ai luoghi d’incontro, alle iniziative e alle associazioni, ai festival, che hanno favorito il diffondersi di tante nuove idee, di controcorrenti e controculture più o meno reazionarie ma sempre comunque impattanti e rilevanti. Dagli anni ’60 con i Golden Rock Boys  e i Meteors di Andrea Mingardi, (i Meteors ebbero addirittura l’onore di poter accompagnare il tour italiano di Gene Vincent) i Copains di Beppe Maniglia, i Judas di Martò e i Jaguards di Valerio Negrini (questi ultimi due gruppi in accesa competizione fanno pensare ad una rivalità - in chiave tipicamente provinciale- simile a quella tra Who e Kinks).

 

Ci sono poi alcuni retroscena e approfondimenti dedicati a realtà particolari che riportano in vita figure di grande spessore artistico, a volte dimenticate, che danno vivacità e curioso interesse all’intera trattazione. Le vicissitudini di Roberto Babbini che militò in svariati gruppi rock-blues col nomignolo de il Babbo, Ciarly Roketto, uno tra i più longevi protagonisti della scena easy beat e la più famosa delle sue creature: i Jolly. Gli anni ’70, con gruppi come i Cerbiatti, gli alfieri del rock-jazz Frog’s Horrifying Cry poi ribattezzati Orchestra Njervudarov, vicini a Claudio Lolli e agli Area. Gruppi assolutamente atipici per l’epoca come i Tombstones  e la splendida voce di Iska Menarini. La scena cantautorale e poi l’arrivo dirompente del punk. Bologna fu certamente una delle rare realtà in cui il fenomeno venne tempestivamente raccolto. La caratteristica che più lo contraddistinse e che più lo rivaluta in prospettiva storica fu la grande esplosione di creatività.

«Potendo scattare dall’alto una fotografia di Bologna del 1977, noteremmo diverse situazioni interessanti: agli infrarossi della creatività, zone decisamente rosse».

 

Le zone bollenti erano sicuramente nei pressi del Conservatorio G.B. Martini e nei corsi (unici in Italia!) di Musica elettronica e d’uso di Gianfelice Fugazza e Ettore Ballotta. Le radio libere come Radio Alice. Locali come Punkreas e Tilt, il Movimento studentesco,la Traumfabrik. Daqui l’energia impetuosa, furiosa e grezza, violenta, diretta ed essenziale di band come Frigos, Gaznevada, Luti Chroma, Anna FalkSS, Rusk und Brusk, Skiantos, Raf Punk, Bieki, Windopen e Nabat, volendo fare un elenco che comunque deve tener conto di tutte le specifiche distinzioni. Si pensi ai Confusional Jazz Rock Quartet,  imbevuti di futurismi e velleità dissacranti alla Devo. I Naphta, ispirati dalla scuola di Canterbury. Poi c’è la storica data del 2 aprile 1979 che dà inizio al Bologna Rock:

«Il caotico, estremo, felice, strampalato, stuprato ed ingenuo evento pensato e realizzato per dare visibilità alla fantasmagorica scena rock bolognese».

Il fiorire di numerose etichette indipendenti, sull’esempio dell’Italian Records (ex Harpo’s Bazaar), contribuì notevolmente a proporre un’alternativa sempre più valida e apprezzata ai predominanti grandi gruppi discografici. Ciò portò ad un fiorire incontenibile di gruppi e iniziative che popolavano il sottobosco e che spesso si caratterizzavano unicamente per la voglia di proporre una voce alternativa, al di là di ogni calcolo d’interesse o tornaconto. 

Fu anche per questo che la scena bolognese mise in campo alcune proposte che si rivelarono poi nel corso degli anni seminali nella futura nascita e diramazione di generi musicali successivi. Dalla musica elettronica degli Stupid Set alla finta dance di Hi Fi Bros e Dens Dens, dall’hard core/trash dei Disciplinatha, alla miriade di realtà riconducibili al fenomeno new wave e al rock demenziale. La scena dei primi anni ’90 con Allison Run, Avvoltoi, il nuovo metal dei Crying Steel e Danger Zone. La realtà autogestita del Centro Musicale Scandellara, spazio utilizzato stabilmente da più di una cinquantina di gruppi ogni anno, punto di riferimento per gruppi bolognesi e non. Lo Scandellara Festival. Le proposte di rilievo e raffinate destinate a rimanere orgogliosa testimonianza di bandiera come i Massimo Volume, Moltheni e Muble Rumble. Il dilagare dei generi hip-hop, ska, ragamuffin e tanti altri melting-pot di stili. Infine una panoramica sul primo decennio del nuovo millennio che mette in risalto una cesura piuttosto netta con le stimmate politiche e militanti del passato, che pone fine ad alcuni capillari collegamenti tra produzione musicale e centri sociali, arte, cultura e correnti di pensiero. La nuova generazione di musicisti prende le distanze - in ragione anagrafica e di contestualizzazione - con le occupazioni, con le istituzioni, con i fermenti di protesta e aperta rivolta.

 

Lo stesso concetto di scena cittadina viene scardinato dalla tecnologia e dalla diffusione della rete, le distanze sono ridotte, si ampliano collaborazioni e contaminazioni.

«Il rock non è finito, ma il significato che occorre attribuire a questo termine (e non solo nella sua dimensione musicale) è profondamente mutato e occorre avere curiosità, elasticità e larghezza di vedute, per riuscire a comprenderlo».

Arriviamo ai nostri giorni in cui il punto di convergenza tra figure professionali e creative diverse mette in risalto figure eclettiche assai interessanti, personaggi che rivestono incontemporanea ruoli di produttori, Dj e musicisti. Riccardo Balli e la sua label di nicchia, Sonic Belligeranza, capace di imporre ricerca sperimentale e ripescaggio. Alex Dandi a cui si legano i progetti house-electro funk dei Pinktronix, la collaborazione con la starlett electroclash Tying Tiffany. Il termine ‘progetto’ è sicuramente quello che più riassume la nuova tendenza dei nostri giorni e che meglio ne traccia la cronaca, nell'attesa di una più riflessiva elaborazione, che solo lo scorrere del tempo e il compiersi dei flussi, potrà meglio focalizzare. Le commistioni con letteratura e colonne sonore (l’oriundo Nicola Manzan e la sua Bologna Violenta, i multietnici Mariposa con il loro ibridato free form, teatro surreale e psichedelia).

 

L’esperienza multiforme del TPO (Teatro Polivalente Occupato) che è diventato un “laboratorio di sperimentazione di pratiche e di linguaggi”, il parco del Dopolavoro Ferroviario che dal 2008 è uno dei locali di musica live più trend: il Locomotiv. Un’infinità di nomi, un crogiolo pulsante di iniziative, ritrovi, aneddoti, microstorie e diramazioni più o meno omologate sono il vero humus linfatico di questo libro che è una vera e propria opera enciclopedica. Corredato da interviste e contributi speciali, tantissime foto di cui numerose assolutamente inedite, discografia, indice dei nomi e delle label. Una messa a punto necessaria e un’immersione imperdibile in profumi e atmosfere preziosi che nessun supporto analogico potrebbe mai rimpiazzare con la stessa efficacia e con lo stesso calore. Per dirla con le parole sarcastico presagisti che di Freak Antoni nell’omonimo testo degli Skiantos:

«Largo all'avanguardia pubblico di merda. Tu gli dai la stessa storia tanto lui non c'ha memoria… L'avanguardia è alternativa non fa sconti comitiva/ L'avanguardia è molto dura e per questo fa paura/… Applaudite per inerzia ma l'avanguardia è molto seria»

Forse queste parole e il titolo del libro sono la risposta più illuminata che Oderso Rubini potesse dare a chi dice che a Bologna il rock è morto e che tutto è finito coi Lunapop.

 

Romina Baldoni

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I TEMPI IN CUI VIVIAMO SONO SEMPRE PIU' DURI, E ANCHE SOPRAVVIVERE SU EBAY STA DIVENTANDO OGNI GIORNO PIU' DIFFICILE.  SE VOLETE CONTINUARE A DELIZIARVI O INFURIARVI LEGGENDO E USUFRUENDO DELLE NOSTRE ATIPICHE ED INCONVENZIONALI INSERZIONI, VISTO CHE NON COMPRATE MAI NULLA, AIUTATECI ALMENO CON IL VOSTRO APPOGGIO E IL VOSTRO SOSTEGNO, PER UNA VOLTA TANGIBILE E COMMENSURABILE. ACCETTIAMO OGNI FORMA DI CONTRIBUTO E SOVVENZIONE, AL LIMITE ANCHE DANARO, MA VANNO BENE PURE PROSCIUTTI, FORMAGGI, SIGARETTE, BUONI PASTO, BIGLIETTI DEL TRAM,  LIQUORI , POLLAME E ORTAGGI.

  • Condition: Ottime condizioni
  • Condition: libro usato in condizioni ottime (quasi privo di difetti e con imperfezioni minime e appena percepibili), per maggiori dettagli si prega di fare riferimento alla voce CONDIZIONI nella descrizione più in basso, e di consultare la tabella esplicativa dei nostri criteri di valutazione
  • Autore: AA. VV.
  • Caratteristiche particolari: Prima edizione
  • Genere: SOCMEL ROCK
  • Stile: Bianco e nero
  • Collana: MUSIC
  • Editore: Sonic Press
  • Lingua: Italiano
  • Anno di pubblicazione: 2011
  • Materia: Arte e cultura
  • Grado di conservazione: 8.0
  • Formato: cm. 20 x 26,2 brossurato / softcover

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