Giornalino della domenica 1920 Sardegna illustrazione Sarda PINO Melis DeMurtas

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Illustratori di Sardegna

Illustrazione sarda e italiana 900

Rivista intera

Il giornalino della domenica

Luigi Bertelli Vamba

Dicembre 1919

Numero 52 Anno 7 (VII)

COPERTINA Pino Melis

Donna costume sardo

illustrazioni disegni Mario Mossa De Murtas

Illustrazione italiana

Giornale rivista per fanciulli 1900

Normali segni del tempo buone condizioni generali

Da Wikipedia

Il giornalino della Domenica fu un settimanale per ragazzi fondato il 24 giugno 1906 da Luigi Bertelli, alias Vamba, e pubblicato fino al 1927.[1]

È considerato il "prototipo della rivista per ragazzi in Italia".[2]

Storia

Fondato nel 1906 a Firenze da Vamba, uno pseudonimo del giornalista Luigi Bertelli (1858–1920),[3] Il giornalino della Domenica adottava uno stile d'avanguardia e un tono marcatamente patriottico e irredentista.[4][5] La pubblicazione era inizialmente settimanale e il suo prezzo di copertina di 25 centesimi lo rendeva nettamente più dispendioso del suo rivale Corriere dei Piccoli lanciato due anni dopo.

Il giornalino della Domenica era rivolto ai bambini della classe media urbana.[3]Il suo scopo non era insegnare a leggere o scrivere, ma a riconoscere le proprie fantasie e desideri attraverso storie, poemi e saggi.[3]

Tra i redattori vi furono molti tra i più importanti scrittori italiani dell'epoca ed esponenti di primo piano delle arti grafiche. Le lettere e altri contributi venivano dagli stessi piccoli lettori; tra coloro che rispondevano vi furono le figlie di Italo Svevo e Benito Mussolini.[2]

Scrissero per il Giornalino, oltre allo stesso Vamba, scrittori quali Edmondo De Amicis, Luigi Capuana, Grazia Deledda, Ada Negri, Emilio Salgari, Antonio Beltramelli, Luisa Macina Gervasio (nota come Luigi di San Giusto). Le illustrazioni erano eseguite dai migliori disegnatori dell'epoca quali: Antonio Rubino, Giuseppe Biasi, Mario Mossa De Murtas, Filiberto Scarpelli, Umberto Brunelleschi, Marcello Dudovich, Sergio Tofano, Riccardo Magni[6].

Nel 1925 la rivista confluì nel Giornalino della Domenica, comparendovi come un inserto autonomo, la rivista Giro Giro Tondo, fondata nel 1921 da Antonio Beltramelli.

Dopo alterne vicende e interruzioni, il periodico cessò definitivamente le pubblicazioni nel 1927.[1]

Note

^ a b c Gaetana Marrone e Paolo Puppa, Encyclopedia of Italian Literary Studies, Routledge, 26 dicembre 2006, p. 464, ISBN 978-1-135-45530-9. URL consultato il 25 ottobre 2014.

^ a b Katia Pizzi, ‘Birth of a nation: the national question in Vamba’s Giornalino della Domenica (1906-11)’ Archiviato il 2 aprile 2008 in Internet Archive. (paper presented at the 15th Biennial Congress of the International Research Society for Children's Literature, 2001).

^ a b c Ermanno Detti e Ronald L. Martinez, The Difficult Art of Making People Laugh: Comic Children's Literature in Italy(PDF), in The Lion and the Unicorn, vol. 26, nº 2, April 2002, pp. 150–168, DOI:10.1353/uni.2002.0018. URL consultato il 3 dicembre 2014.

^ Sabrina Fava, Percorsi critici di letteratura per l'infanzia tra le due guerre (Milano: Vita e Pensiero, 2004), p. 48. ISBN 978-88-343-5015-7.

^ Mario Isnenghi, L’Italia del fascio (Firenze: Giunti, 1996), p. 42. ISBN 978-88-09-21014-1.

^ Illustratori A-C, su www.letteraturadimenticata.it. URL consultato il 5 aprile 2019.

Altri progettiModifica

• Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Il giornalino della Domenica

Collegamenti esterniModifica

• Fondo Marengo, Il giornalino della Domenica - collezione digitalizzata

• Raccolta digitalizzata presso la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea (anni 1906-1911 e 1918-1921)

• Raccolta di illustrazioni e storia, su artearti.net.

Portale Editoria Portale Italia Portale LetteraturaImportantissima testata creata da Luigi Bertelli (Vemba) nel 1906. Edita inizialmente a Firenze da R. Bemporad & Figlio, cessa le pubblicazioni nel 1911 per ragioni economiche.

Riprende dopo la Prima guerra mondiale, alla fine del 1918, diretta da Vambafino alla sua morte, alla fine del 1920.

Il testimone del grande giornalista e scrittore viene raccolto dal suo braccio destro Giuseppe Fanciulli, che tra mille difficoltà, cambiando più volte sigla editoriale, la guiderà fino al 1924.

Rilevata dall'editore Arnoldo Mondadori nel 1925, la testata sarà chiusa definitivamente nel 1927.

Redattori e collaboratori: Mastro Sapone (Giuseppe Fanciulli), Fra Bombarda(Aurelio Romoli), Don Radice (Enrico Guidotti), Omero Redi (padre Ermenegildo Pistelli), Ceralacca (Aldo Valori), Enrico Bemporad (editore della testata), Giovanni Pascoli, Grazia Deledda, Renato Fucini, Emilio Salgari, Piero Calamandrei, Luigi Capuana, Ada Negri, Milly Dandolo, Edina Altara, Dino Provenzal, Ida Baccini, Umberto Brunelleschi, Filiberto Scarpelli, Scipio Slataper, Giosuè Borsi, etc.

Copertine e illustrazioni di: Scarpelli, Sto, Anichini, Bernardini, Angoletta, Brunelleschi, Sinopico, etc.

IL GIORNALINO DELLA DOMENICA editore: R. Bemporad & F., Firenze

dir. resp.: Luigi Bertelli (Vamba)

settimanale cm 21x30 (anni 1906-10) cm 21x28 (1911)

12/24 pp bn [+ 8 pp bn (con pubblicità)] + cop 2/3c+0/bn pm c. 25

266 numeri, dal n. 1°/1 (24 giugno 1906) al n. 6°/30 (23 luglio 1911)

NOTA Nel n.2 del 1906 si annuncia "un'ottima notizia": il Giornale dei Bambini diretto da Ida Baccini e da Manfredo Baccini si è fuso col Giornalino della Domenica e i due direttori entrano a far parte della redazione.

supplemento IL PASSEROTTO - gazzettino della maturità presente e futurasuppl. a Il giornalino della domenica, omaggio per gli abbonati (1907-1911)

vedi Il passerotto

Sopra: il n. 1, con copertina di Filiberto Scarpelli, speciale per raccogliere fondi per le scuole napoletane danneggiate dall'eruzione del Vesuvio.

IL GIORNALINO DELLA DOMENICA editore: Il Giornalino della Domenica [Enrico Somigli], Firenze

dir. resp: Luigi Bertelli (Vamba) (1918-1920); Giuseppe Fanciulli(dicembre 1920)

settimanale 24 pp bn + 16 pp stampa in nero su carta colorata + cop 1/2+1 pm c. 50

106 numeri, dal n. 7°/1 (22 dicembre 1918) al n. 8°/52 (26 dicembre 1920)

la prima annata del nuovo periodo è il 1919, indicato come anno 7° ("saltando" dunque il periodo di mancata pubblicazione), e i primi due numeri apparsi nel dicembre 1918 sono pure attribuiti a questa annata; conseguenza di questa numerazione poco ortodossa è un'indicazione sbagliata ("anno 8° n.1" e "anno 8° n.2") all'interno dei numeri 3 e 4, in contrasto con la corretta numerazione in copertina.

* il n. 49 del 5 dicembre 1920 è un numero speciale per la morte di Vamba, fondatore del giornale, avvenuta il 27 novembre 1920

supplementoIL PASSEROTTO - gazzettino della maturità presente e futurasuppl. a Il giornalino della domenica, omaggio per gli abbonati (1919-1920)

vedi Il passerotto

IL GIORNALINO DELLA DOMENICAannonumeri919211 a 241019221 a 241119231 a 241219241 a 24terzo periodoeditore: Editori Alfieri & Lacroix, Roma (1921);Società Editrice Vamba/Bottega di poesia, via Moscova 18, Milano (1922-24)

dir. resp.: Giuseppe Fanciulli (1921-1924); Guido Cantini; Averardo Negri; Ferdinando Palazzi

quindicinale

96 numeri, dal n. 9°/1 (1921) al n. 12°/24 (25 dicembre 1924)

A sinistra: il n. 11 del 1921 con copertina di Sto (Sergio Tofano).
 

 


IL GIORNALINO DELLA DOMENICAannonumeri1319251 a 23-241419261 a 521519271 a 26quarto periodoeditore: Periodici Mondadori, via della Maddalena 1, Milano

dir. resp.: A. Bittarello; Arnoldo Mondadori; Averardo de' Negri

quindicinale/settimanale giornale cm 21x30 16 pp 1+1 solo piegato autocop. 30 c.

circa 101 numeri, dal n. 13°/1 (15 gennaio 1925) al n. 15°/26 (giugno 1927)

ds Bruno Angoletta (Ang.) (cop)

"Le grandi firme del Giornalino della domenica", raccolta curata da L. Nissim Rossi, prefazione di Govanni Calò. Prima edizione, Bemporad Marzocco, 1959.

"Le grandi firme del Giornalino della domenica", raccolta curata da L. Nissim Rossi, prefazione di Govanni Calò. Seconda edizione, Giunti Bemporad Marzocco, 1969.

Il primo numero appare il 24 giugno 1906, con l'intento di "dare tutte le domeniche al suo giovine pubblico una lettura che sia istruttiva senza stancarne l'attenzione; che sia educatrice senza essere noiosa".

La rivista vuole educare e divertire i lettori dai 7 ai 15 anni della "buona ed operosa borghesia" dell'epoca, i futuri quadri dirigenti della nazione.

"Educare con immagini e parole" è un progetto che ha la sua punta di forza nelle copertine di alta qualità e dai disegni accattivanti, illustrate dai disegnatori dell'epoca, che sono tantissimi (oltre 150); i più famosi sono naturalmente Antonio Rubino, Filiberto Scarpelli, Ugo Finozzi, Ottorino Andreini, Umberto Brunelleschi, Marcello Dudovich,

Sergio Tofano, Ezio Anichini.

La direzione del giornale viene affidata a Luigi Bertelli (Vamba), autore di punta della casa editrice Bemporad, che si rifà ai modelli precedenti de Il Giornale dei Bambini di Ferdinando Martini e Il giornale dei Fanciulli del Treves, innovando il formato: vi sono rubriche fisse, allegati, racconti e romanzi a puntate che in seguito l'editore stampa in volume. E' la formula vincente anche della Semaine de Suzette francese, nata due anni prima.

Il Giornalino diventa veicolo di idee liberal socialiste, e dà spazio ai piccoli lettori con sondaggi d'opinione. Non solo: è uno dei primi giornali a pubblicare fotografie.

Redattori sono lo stesso Enrico Bemporad, Vamba e molti altri, tutti "seminascosti" dagli pseudonimi: Maestro Sapone (Giuseppe Fanciulli), Fra Bombarda (Aurelio Romoli), Don Radice (Enrico Guidotti), Omero Redi (Padre Ermenegildo Pistelli), Ceralacca (Aldo Valori).

Fra i collaboratori occasionali vi sono nomi illustri: Giovanni Pascoli, Grazia Deledda, Renato Fucini, Emilio Salgari, Piero Calamandrei, Luigi Capuana, Ada Negri, Milly Dandolo, Dino Provenzal, Ida Baccini, Roberto Bracco, Jack la Bolina, Scipio Slataper, Giosuè Borsi, Giuseppe Ernesto Nuccio, Marino Moretti, Carola Prosperi, Ugo Ojetti, Silvio d'Amico, Vittoria Aganoor, Giuseppe Lipparini, Onorato Fava, Salvatore di Giacomo, Giovanni Calò, Pietro Mascagni, Luigi Pirandello, il Garoglio, il Mazzoni, Anton Giulio Barrili, Massimo Beltramelli.

Nel 1908 Enrico Bemporad deve affrontare tuttavia un deficit di impresa e lascia il tutto nelle mani di Vamba, il quale tra mille difficoltà riesce a gestire la testata continuativamente fino al 1911, quando viene decisa la sua chiusura. Il Giornalino riprende ad uscire alla fine del 1918, questa volta con l'editore fiorentino Somigli, ma la morte di Bertelli (1920) conclude un'epoca. Il Giornalino verrà diretto da Giuseppe Fanciulli, tra alterne vicende, fino al 1924; la chiusura definitiva avverrà nel 1927.

Le edizioni de Il Giornalino della Domenica:

Primo periodo: 1906 - 1911

Editore: R. Bemporad & F., Firenze

Dir. resp.: Luigi Bertelli (Vamba)

Secondo periodo: 1913 - 1920

Editore: Il Giornalino della Domenica, Firenze

Dir. resp.: Luigi Bertelli (Vamba) (1913-1920); Giuseppe Fanciulli (dicembre 1920).

Terzo periodo: 1921 - 1927

Editori diversi in Roma e Milano

Dir. resp.: Giuseppe Fanciulli fino al 1924; chiusura definitiva nel 1927.

Il primo numero del Giornalino della Domenica, 24 giugno 1906

cover di Filiberto Scarpelli

E' l'immagine di copertina dello splendido catalogo a cura di Paola Pallottino pubblicato per la mostra "L'IRRIPETIBILE STAGIONE DE IL GIORNALINO DELLA DOMENICA" (Bologna, novembre 2008), a nostro parere il testo più completo ed esaustivo per una storia del Giornalino, corredato da moltissime immagini (Bononia University Press). Il volume

è reperibile anche presso Tesori di carta, Bologna.

CURIOSITA' DI STAMPA

Il deficit di impresa di Bemporad deriva dal fatto che con il Giornalino si inaugura un nuovo metodo di stampa, l'offset - che sarà il miglior sistema per tutto il XX secolo, fino all'avvento della stampa digitale - ma che ha inizialmente dei costi altissimi; non solo: la composizione avveniva a mano, con i piombini, e inoltre c'era l'impaginazione, la spedizione, etc., tutte attività non ancora meccanizzate. Capiamo di questo preoccupante lievitare di costi leggendo con attenzione un almanacco del 1908, dove viene minutamente descritta l'attività tipografica:

"[...] gli scritti sono tutti pagati, ciò che assicura la collaborazione coscienziosa e attiva dei migliori, e sono tutti illustrati (ecco un'altra novità di grande importanza) appositamente con disegni originali, mentre finora si usava adoperare ripetutamente dei clichés vecchi, e su questi fabbricare l'articolo esplicativo, il raccontino o la poesiola, rinunziando così ad ogni sincerità d'espressione e spontaneità di ispirazione.

Messo insieme, secondo questi princìpi, il materiale per ciascun numero, [...] il giornale viene rapidamente e accuratamente stampato in uno dei più grandi Stabilimenti tipo-litografici di Firenze, che ha fatto appositamente acquisto di macchine moderne e perfezionate.

La stampa del Giornalino costituisce un lavoro dei più interessanti: è diretta da un esperto direttore tipografico e sorvegliata dal principio alla fine dalla Direzione. Crediamo che pochi giornali illustrati (e nessuno a parità di prezzo) siano impaginati e composti con un buon gusto paragonabile a quello del Giornalino: cosa notevlissima, anche perchè [...] i numeri di questo non vengono mai preparati molto tempo prima e pubblicati via via, ciò che sarebbe troppo comodo, ma sono compilati e stampati settimana per settimana quasi all'ultimo momento [...].

Il Giornalino viene stampato contemporaneamente su più macchine, a forza motrice elettrica, alcune per le copertina, altre per le pagine di testo, altre per le pagine esterne contenenti la Corrispondenza, le rubriche dilettevoli e la pubblicità, che prende sempre maggiore sviluppo. Il testo si compone generalmente di 24 pagine, 16 delle quali si stampano sopra un sol foglio in una splendida macchina Ausburg di recente acquisto. Le pagine esterne variano di numero da 8 a 16, a seconda delle esigenze del giornale. La copertina è sempre a diversi colori, tre, quattro, cinque: e ogni colore richiede naturalmente una tiratura speciale. Per dare un esempio del colossale lavorìo di stampa di un simile periodico, prendiamo come base la tiratura media di 36,000 copie [...] per un numero usuale composto di 24 pagine di testo, 8 esterne e copertina a 3 colori. Sono 36,000 tirate per 16 pagine di testo, altre 36,000 per le alte 8 pure di testo, 36,000 per le pagine esterne, 108,000 per la copertina: totale 216,000 tirate che si compiono su almeno 4 macchine lavoranti ininterrottamente per tre giorni. E spesso le pagine esterne sono 12 o 16; e spesso anche nel testo del giornale vi sono delle pagine a due, a tre colori, il che porta aumento di tirature, e allora si ricorre ad altre macchine minori, che abbondano nello stabilimento. In complesso, dal Lunedì quando si comincia a mettere in macchina, al Giovedì sera, quando generalmente finisce la stampa, è un lavoro febbrile e accuratissimo nel tempo stesso, che farebbe stupire tutti i piccoli lettori e ... anche la maggior parte delle loro famiglie, le quali non hanno idea della quantità d'energia intellettuale, manuale e meccanica necessaria perchè ogni Domenica il lieto messaggero arrivi in ogni più remoto angolo d'Italia [...].

Ormai il Giornalino è diventato l'amico di ogni famiglia italiana, e la sua diffusione all'estero, specialmente nelle terre irredente, è tale da renderlo strumento poderoso di propaganda civile e patriottica. [...]"

Collaboratori del giornalino:

Guido Mazzoni

Bobi Ceccherini

Auro d'Alba

Francesco Carnevali

Giuseppe Atenasio

Edina Altara

Max Ninon

Biasi

Melis

M. Borsi

Omero Red

Gian Bistolfi

C. Toddi

Pellicola

Armando Curcio

Elisabetta sulli Oddone

Maestro Sapone

L'amico Ciliegia

E altri.

  • Condition: Usato

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