PIETRA LITOGRAFICA x ETICHETTA F.KUPELWIESER BOLZANO LACRIMAE ST. MAGDALENAE

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Venditore: aleberna-2008 ✉️ (166) 100%, Luogo in cui si trova l'oggetto: PONTE SAN PIETRO, BG, IT, Spedizione verso: IT, Numero oggetto: 266550128168 PIETRA LITOGRAFICA x ETICHETTA F.KUPELWIESER BOLZANO LACRIMAE ST. MAGDALENAE.

STUPENDA PIETRA LITOGRAFICA

della antica ditta di liquori

F. KUPELWIESER di Bolzano

anni 30-40 del secolo scorso

con 5 passaggi di colore

 

DIMENSIONI: cm. 33,5x24,5 spessore cm. 6,6 peso Kg. 14,060

 

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ATTENZIONE: SONO UN PRIVATO NON POSSO EMETTERE SCONTRINO FISCALE

 

COS'E' LA LITOGRAFIA?!

La litografia è una tecnica di produzione meccanica delle immagini. Il procedimento venne inventato nel 1796 dal tedesco Alois Senefeldr utilizzando una pietra delle cave di Solnhofen, cittadina nelle vicinanze di Monaco di Baviera. Inizialmente chiamato con il nome di “stampa chimica su pietra” e solo successivamente litografia.

Una pillola di storia della litografia

L’invenzione della litografia è dovuta a Alois Senefelder di origine bavarese e la data d’invenzione è fissata nel 1796. Si dice essere una scoperta casuale, ma comunque preceduta da diversi studi e prove. Già nel 1806 inizia ad essere usata tanto che nel 1818 apriranno a Parigi 5 litografie, e nel 1831 si parla di 59 stabilimenti.

In Italia viene introdotta attorno al 1805, a Roma, dal trentino G. Dall'Armi.

Dapprima veniva usata una macchina antenata della stampa offset, che in campo industriale si diffuse rapidamente e con cambiamenti anche sostanziali come la sostituzione della lastra in pietra con una di zinco, permettendo attorno al 1840 la costruzione delle prime macchine pianocilindriche. Il XIX sec vede la diffusione della pubblicità, resa possibile dalla scoperta di tecniche grafiche che permettevano la produzione di immagini in maniera più veloce e a basso costo, come successivamente accade con la stampa set-off.

Il principio della litografia

Il principio è estremamente semplice: un particolare tipo di pietra, opportunamente levigata e quindi disegnata con una matita grassa, ha la peculiarità di trattenere nelle parti non disegnate (detti contrografismi) un sottile velo d’acqua, che il segno grasso (detto grafismo) invece respinge. Passando l’inchiostro sulla pietra così trattata, esso è respinto dalle parti inumidite e trattenuto dalle parti grasse. Al torchio, perciò, il foglio di carta riceve solo l’inchiostro che si deposita sulle parti disegnate e non sulle altre.

La stampa litografica si basa sull’incompatibilità di alcuni inchiostri con l’acqua.

  1. La matrice, fatta di pietra calcarea, granulosa e costituita da carbonato di calcio, deve avere uno spessore che vada dai 6 ai 12 cm. Inoltre, la pietra deve essere compatta ed omogenea per evitare fratture sotto la pressione del torchio.
  2. La superficie delle pietra va levigata con pomice, sabbia o, ancora meglio, carborundum, per togliere qualsiasi segno.
  3. Si disegna con una matita litografica o con dell'inchiostro litografico composti da sostanze grasse (l'inchiostro litografico è tipico per essere molto oleoso); infatti, il carbonato di calcio trattiene con facilità le sostanze grasse. Va ricordato che, sulla pietra, le immagini devono essere disegnate alla rovescia.
  4. Finito il disegno si spennella la pietra con un liquido a base acido nitrico, gomma arabica acidificata e acqua. Per capire se tale liquido (chiamato "preparazione") ha un giusto grado di acidità, lo si spennella sul bordo della pietra. Se la reazione provoca molta schiuma vuol dire che è troppo forte: se viene usato così com'è il disegno ne risentirebbe. Se invece produce poca schiuma vuol dire che non è abbastanza forte. L'ideale sarebbe non molta schiuma e che sia persistente. Il protagonista della reazione che si verifica è l'acido nitrico che trasforma tutte le parti non protette dall'inchiostro litografico, trasformando il carbonato di calcio in nitrato di calcio, sostanza idrofila.
  5. La stampa avviene dopo 24 ore dalla preparazione, mediante il torchio litografico, la matrice disegnata viene bagnata e poi inchiostrata con un rullo di caucciù.
  6. L’inchiostro aderisce dove c’è il disegno e viene respinto dalla pietra bagnata.
  7. Si mette il foglio di carta da stampare, si aggiungono altri fogli ed un cartone grassato e alla fine il tutto viene compresso.
  8. Ad operazione ultimata, il foglio viene tolto e fatto asciugare.

Senefelder inventa anche il metodo autografico mediante il quale non si deve più fare il disegno alla rovescia.

 

 

  • Condition: Usato

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