La C.N.T nella rivoluzione spagnola / José Peirats. Antistato 4 v. 1976 (1936)

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Venditore: gigggggi ✉️ (525) 100%, Luogo in cui si trova l'oggetto: Pesaro, IT, Spedizione verso: WORLDWIDE, Numero oggetto: 225988280401 La C.N.T nella rivoluzione spagnola / José Peirats. Antistato 4 v. 1976 (1936). La C.N.T nella rivoluzione spagnola / José Peirats Milano : Edizioni Antistato, 1976 volumi ; 19 cm Contro la storia Traduzione dallo spagnolo di Maria Elena Wolski e Angela Bruschi. La C.N.T. en la revolucion espanola COMPRENDE 1. Dalla Prima Internazionale al 1936 / Josè Peirats 2. Le collettivizzazioni, la militarizzazione, la controrivoluzione in marcia / José Peirats 3. La rivoluzione pugnalata alla schiena. Iniziano le grandi sconfitte militari / José Peirats 4. Il terrore stalinista, la caduta di Barcellona, la disfatta finale / Josè Peirats La Confederación Nacional del Trabajo nella rivoluzione spagnola.

Rivoluzione spagnola Jump to navigation Jump to search Miliziani festanti durante la Rivoluzione spagnola. Manifesto della CNT-FAI  durante la Rivoluzione spagnola.

Il 18 luglio  1936  un sollevamento militare cercò di abbattere la repubblica spagnola. Il giorno seguente  la popolazione spagnola - guidata dalla CNT  (anarco-sindacalista) e dal POUM  (marxista-libertaria) - insorse contro i golpisti del generale Francisco Franco . Inizia così la rivoluzione spagnola ...

La Rivoluzione spagnola  (luglio 1936 - aprile 1939 ) vide in campo due fronti contrapposti, da una parte i reazionari nazionalisti di Francisco Franco  (poi appoggiati anche da Hitler e Mussolini) e dall'altra il variegato fronte repubblicano (marxisti , anarchici, trotzkisty , stalinisti  e socialdemocratici ), nell'ambito dei quali gli anarchici  ebbero una grande influenza e sostegno popolare, anche se dovettero confrontarsi con il violento ostracismo dei marxisti filo-sovietici.

Dopo tre anni di battaglie giunse la sconfitta dei repubblicani, tuttavia la rivoluzione  libertaria spagnola  è considerato il momento storico più importante dell'intera storia dell'anarchismo  e ancora oggi rappresenta il maggior e più significativo esempio di realizzazione del comunismo anarchico .

Indice
  • 1 Premesse rivoluzionarie
  • 2 Prime fasi della rivoluzione (luglio-settembre 1936)
  • 3 Il ruolo dei sindacati e il primo governo Caballero (settembre-novembre 1936)
  • 4 Gli anarchici entrano nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937)
  • 5 L'autoritarismo degli stalinisti: repressione degli anarchici e del POUM (maggio 1937)
  • 6 La fine della Rivoluzione e il proseguimento della guerra (giugno 1937 - gennaio 1938)
  • 7 Ultime fasi della guerra (gennaio 1938 - dicembre 1938)
  • 8 La sconfitta del fronte repubblicano (gennaio 1939 - aprile 1939)
  • 9 Note
  • 10 Bibliografia
  • 11 Documenti sulla rivoluzione spagnola
  • 12 Voci correlate
  • 13 Collegamenti esterni
    • 13.1 Siti vari
    • 13.2 Testi
    • 13.3 Video

Premesse rivoluzionarie Buenaventura Durruti , figura di spicco dell'anarchismo spagnolo, ebbe un ruolo fondamentale tanto nel periodo pre-rivoluzionario quanto in quello rivoluzionario vero eproprio. Morì assassinato in battaglia nel novembre 1936 .

Dopo il periodo dittatoriale (1923-1930) del generale Miguel Primo de Rivera, nel 1931  fu proclama la nascita della Seconda Repubblica (1931-1939). Il governo repubblicano si adoperò per distruggere le conquiste sociali ottenute negli anni precedenti, specialmente quelle riguardanti la riforma agraria (1931 ), per questo ci furono scioperi generali  e insurrezioni organizzate in dalla CNT-FAI  nel 1932 , nel gennaio 1933  - durante il quale successero i gravi fatti di Casas Viejas  nel 1933 : dopo una rivolta popolare, 22 contadini furono uccisi dai militari, tra cui il leader della rivolta, l'anarchico Francisco Cruz Gutiérrez  detto Seisdedos , morto bruciato vivo insieme ad alcuni compagni e familiari nella sua casa, dove si era rifugiato in quanto non aveva accettato di arrendersi - e nel dicembre dello stesso anno . L'anno seguente nelle Asturie i minatori socialisti (anarchici e socialisti) riuniti nell'Uníos Hermanos Proletarios  (socialisti e si rivoltarono contro sollevarono con l'intento di attuare una rivoluzione socialista  che fu ben presto repressa con la forza. Dal 1934  al 1936 , la Seconda Repubblica Spagnola fu governata da una coalizione di centro-destra (comprendente i conservatori cattolici).

Dopo una serie di crisi governative, le elezioni del 16 febbraio  1936  portarono al potere la coalizione di sinistra del Frente Popular  (Fronte Popolare), violentemente osteggiata dai partiti conservatori, nazionalisti e ecclesiastici. La vittoria del Frente  fu resa possibile anche grazie al mancato appello all'astensione elettorale  della CNT , che tacitamente invitava quindi gli anarchici al voto per evitare che un governo reazionario trionfasse ancora una volta (nelle elezioni del 1933  gli anarchici si erano astenuti e aveva trionfato la destra...). Il governo del Frente  subì duri attacchi da sinistra, dagli ambienti più rivoluzionari della CNT  che li accusa di riformismo, e da destra, ricevendo altrettanti attacchi da chi li considerava comunisti.

Tesserino sportivo di Eduardo Vivancos , atleta ed anarchico spagnolo. Molti degli atleti che dovevano partecipare alle Olimpiadi Popolari Antifasciste  furono tra i primi ad impugnare le armi contro il golpe militare.

Tra le varie misure adottate dal nuovo governo vi furono anche le Olimpiadi Popolari Antifasciste , che si sarebbero dovute svolgere dal 22  al 26 luglio  1936  a Barcellona, in contrasto ai Giochi Olimpici "ufficiali" fascisti di Berlino [1] . Le Olimpiadi Antifasciste saranno annullate a causa del precipitare degli eventi: tra il 16  e il 17 luglio  1936 , con l'ammutinamento della guarnigione militare del Marocco, Francisco Franco , mettendosi alla guida delle forze reazionarie, iniziò il colpo di Stato  militare (i franchisti conquistarono subito le Canarie, il Marocco, buona parte dell'Andalusia, la Castiglia–León, e quasi tutta la Galizia e a Saragozza). Il 18 luglio , mentre i militari golpisti proseguivano nella loro reazione conservatrice contro il recente governo del Fronte Popolare, si generò un vuoto di potere, come conseguenza della debolezza governativa (si succedettero 4 governi in un giorno), in cui si inserirono gli ambienti rivoluzionari della “sinistra” spagnola (soprattutto anarchici e trotzkysti ). Ne scaturì quindi una Guerra Civile, i cui partecipanti coprivano l'intera gamma di posizioni politiche-ideologiche dell'epoca:

  • Le file nazionaliste , guidate dal "Caudillo" Francisco Franco , comprendevano i fascisti della Falange, i monarchici, i nazionalisti spagnoli e la maggior parte dei conservatori clericali (i cattolici baschi si schierarono con le forze progressiste I cattolici del partito rosso nella guerra civile ). I capi del golpe  furono i cuatro generales : Francisco Franco , Emilio Mola , Gonzalo Queipo de Llano  e José Sanjurjo . Dopo la morte di Sanjurjo (incidente aereo del 20 luglio  1936 ) e di Mola, Franco divenne il comandante indiscusso di tutti i nazionalisti: assunse il grado di Generalísimo
  • Nello schieramento Repubblicano  stavano la maggioranza dei Liberali, i nazionalisti Baschi e Catalani, i socialisti, i comunisti (stalinisti, trotzkyisti [2]  e POUM ) e gli anarchici di varia tendenza (CNT-FAI  e FIJL ).

Ai combattenti spagnoli si aggiunsero da una parte le truppe e le armi inviate in supporto a Franco dal fascismo italiano  e dalla Germania Nazista  (Corpo Truppe Volontari e Legione Condor) e dall'altra aiuti furono inviati dall'Unione Sovietica (in misura limitata a dire il vero), dal coraggioso governo messicano e da innumerevoli volontari democratici di molte nazioni, collettivamente riuniti nelle Brigate Internazionali .

Un ruolo importantissimo durante la rivoluzione lo ebbero i sindacalisti  e in particolar modo quelli di matrice anarco-sindacalista  (la CNT -confederazione anarcosindacalista- contava circa 1577000 militanti e la UGT  - sindacato di matrice socialista - 1447000).

Prime fasi della rivoluzione (luglio-settembre 1936)
Vedi Barcellona, maggio 1937: la controrivoluzione stalinista, contesto politico  e Anarchici e potere nella rivoluzione spagnola .
Abel Paz

La CNT  e l'UGT  (sindacato socialista) convocarono lo sciopero generale  dal 19  al 23 luglio , quale risposta unitaria tanto al sollevamento militare quanto all'apatia dello Stato . Sin dai giorni precedenti il golpe i comitati di difesa  anarchici sorvegliavano le caserme e 3-4 giorni prima del colpo di Stato  a Barcellona fu assaltata una nave carica di armi. Ma fu soprattutto durante lo sciopero che molti sindacalisti  e rivoluzionari assaltarono le caserme delle forze dell'ordine, impadronendosi delle armi e distribuendole alla popolazione. Fu grazie ai comitati di difesa  nati nel 1934  e alle milizie antifasciste  che a Barcelona e in quasi tutta la Catalogna le masse anarchiche sconfissero i golpisti guidati da Francisco Franco , come riporta Abel Paz  [3] :

Situazione al 23 luglio 1936 dopo il fallimento parziale del golpe a causa della reazine anarchica e antifascista in Catalogna. In celeste le zone controllate dai nazionalisti. «Il 19 luglio chi aveva un fucile lo prese e si unì in uno sciopero generale che arrestò i militari golpisti. Dopo pochi giorni la gente tornò nelle fabbriche [...] i padroni non c'erano più. Venne spontaneo riprendere a lavorare come avevamo sempre fatto, non più per il padrone ma per noi. Si cominciarono a formare dei comitati; fabbriche e produzione furono organizzate in modo differente. Nell'arco di 15 giorni i soldi erano spariti a Barcellona, i principi economici borghesi erano scomparsi, perché l'esigenza primaria era quella di mangiare [...] Si sviluppò una sorta di baratto, che funzionò perfettamente per circa un mese. Dopo cominciò a diventare molto difficile organizzare la società, a Barcellona eravamo un milione di abitanti. Dunque stabilimmo una retribuzione che fosse sufficiente per vivere. Era un pezzo di carta a cui era associato un valore».

Il 20 luglio , il leader della formazione politica Esquerra Republicana  de Catalunya e presidente della Generalitat de Catalunya Lluís Companys  [4] , accolse una delegazione anarchica della CNT  Garcia Oliver  e Juan Peiro , mettendosi completamente a loro disposizione [5]

Gli anarchici più radicali criticarono questa posizione collaborazionista con al sinistra borghese e nazionalista catalana, ritenendo che in questa maniera si castrava lo spontaneismo  anarchico. Durante questa fase si consolidarono tra i repubblicani due correnti di pensiero: il gruppo radicale della CNT  (oltre ad altri gruppi minoritari), vincolato alla FAI  (di tendenza rivoluzionaria), e il gruppo “possibilista” (moderato), che conteneva anche settori della CNT , che ambiva alla partecipazione ad un fronte ampio, successivamente chiamato Fronte Popolare Antifascista  (ottenuto dall'aggiunta dei sindacati alla coalizione elettorale del Fronte Popolare).

Contemporaneamente alla guerra i libertari svilupparono strutture amministrative a carattere popolare e libere dall'influenza dello Stato , anche se a dire il vero la dirigenza della CNT  si mostrò spesso accondiscendente con il Fronte Popolare ed alla fine, quanto meno nei vertici dell'organizzazione, prevalse l'idea che la guerra fosse più importante della rivoluzione. Le più importanti iniziative sviluppatesi per merito degli anarchici furono:

  • Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste di Catalogna  (CCMA)  (Fu il vero organo governativo della Catalogna che sostituiva la Generalitat ed era dotato di un organo di controllo dell'ordine rivoluzionario denominato Patrullas de Control  («Pattuglie di controllo»). Ne facevano parte la CNT  e l'UGT , poi il PSUC, il POUM  e l'Esquerra ).
  • Comitato Esecutivo Popolare di Valencia
  • Consiglio di Difesa di Aragona
  • Comitato di Salute Pubblica di Malaga
  • Comitato di Guerra di Gijon
  • Comitato di Salute Pubblica di Sama de Langreo
  • Consiglio della Cerdagna
  • Comitato Antifascista di Ibiza .
Giornale che annuncia la morte del primo caduto italiano in terra di Spagna, l'anarchico Gino Sette . Pattuglie  della CNT .

Le strutture più importanti (soprattutto i Comitati di Guerra e di Difesa) erano controllate dai settori più rivoluzionari, mentre quelli meno importanti erano sotto il controllo dei moderati. A Barcellona gli anarchici della CNT-FAI , che di fatto controllavano la città, accettarono tre ministeri all'interno del governo catalano (Generalitat ) in nome dell'antifascismo  e dell'urgenza bellica (26 settembre  1936 ). L'entrata in questa istituzione portò alla dissoluzione della CCMA (27 settembre ) e di lì a seguire l'organizzazione sindacale rinunciò ad alcune scelte in linea con i principi anarchici con l'intenzione di mantenere unito il fronte antifascista che in Catalogna aveva assunto il nome di Front d'Esquerres .

L'organizzazione spontanea anarchica e antifascista, legata soprattutto alle strutture sindacali della CNT , permise di sconfiggere i nazionalisti in catalogna, ma questi erano riusciti ad occupare in pochi giorni circa 1\3 della Spagna  (Navarra, parte dell'Aragona, Galizia, il Leon, Antica Castiglia, Siviglia, cadice e Cordova), guarda caso laddove gli anarchici non erano ben strutturati. Per questo, il primo incontro del Comitato delle Milizie  stabilì l'invio di una colonna anarchica in direzione dell'Aragona. Fu così che il 24 luglio  del 1936  partì da Barcellona la prima milizia volontaria guidata da Buenaventura Durruti  destinata a raggiungere il fronte dell'Aragona. Tra le varie milizie popolari, organizzate nelle cosiddette colonne, si distinse proprio la Colonna Durruti , formata da 3000 uomini e coordinati dalla figura carismatica di Buenaventura Durruti  (altre “colonne” anarchiche furonola Colonna de Hierro  o la Colonna Rojo y Negro ).

Colonna Ascaso  ad Aragon.

In Aragona giunsero pure varie centinaia di anarchici italiani (tra cui Camillo Berneri ) inquadrati nella Colonna Rosselli-Berneri  o nella "Ascaso " (tra questi, in tempi diversi, Tomaso Serra , Enrico Zambonini , Tintino Rasi  ecc.). Il primo italiano morto in terra di Spagna  fu l'anarchico Agostino Sette .

I rivoluzionari di tendenza libertaria non pensarono esclusivamente alla lotta contro il franchismo, ma si preoccuparono di organizzare le comunità, che incontravano lungo il loro percorso, secondo i principi dell'anarco-comunismo . L'economia spagnola veniva gestita “dal basso”, mediante l'attività dei lavoratori organizzati nei sindacati e senza nessun dirigismo autoritario .

Nelle aree sotto il controllo degli anarchici, come la Catalogna, questa gestione collettiva caratterizzò l'industria, l'agricoltura, la medicina  [6] , i trasporti urbani [7]  e ferroviari, ma anche attività minori come gli hotel, le barbierie, i ristoranti ecc. I terreni espropriati e collettivizzati  furono il 70% in Catalogna, il 70% in Aragona, il 70% nella provincia di Badajoz, il 58% in CastillaLaMancha, il 49% in Andalusia e il 13 % nella comunità valenciana.

In Aragona si formarono 450 comuni agricole controllate dalla CNT , mentre l'UGT  ne gestiva 20. Nell'area valenciana le collettività della CNT  furono 264, quelle dell'UGT 69 e quelle miste 20.

Il principio dell'autogestione  si applicò seguendo la massima comunista: «Da ognuno secondo le sue possibilità ad ognuno secondo i suoi bisogni», senza che questo determinasse un calo delle produzioni che, al contrario, subirono addirittura un incremento (la moneta nazionale venne sostituita con altre a carattere locale o regionale, e talvolta sostituita con il baratto ).

Alla rivoluzione sociale  si affiancò quella culturale: venne ritenuto lecito l'aborto, l'amore libero , la parità dei sessi ecc. Il 2 agosto  il governo centrale tentò di frenare il prestigio dei rivoluzionari costituendo i Battallones de Volontarios , embrione del futuro Esercito Popolare della Repubblica , oltre ad emettere decreti tendenti a riacquistare prestigio tra la popolazione (licenziamento dei militari e dei funzionari simpatizzanti degli insorti golpisti ecc.).

Lentamente cominciarono anche le tensioni tra la CNT  e il Partito Comunista (PCE): il 6 agosto  i membri del PSUC (partito socialista autonomo di catalogna), diramazione catalana del PCE, vennero esclusi dal governo autonomo catalano su pressione degli anarcosindacalisti . A dire il vero cominciarono ad ingenerarsi delle inquietudini anche tra le masse del movimento anarchico , e della CNT-FAI  in particolare, che poco gradivano certe scelte dei dirigenti dell'organizzazione in quanto ritenute poco radicali e più istituzionali.

  • Condition: Ottime condizioni
  • Lingua: Spagnolo
  • Anno di pubblicazione: 1976

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